Heath Lorraine - 2019 - Il primo amore di Finn Trewlove by Heath Lorraine

autore:Heath Lorraine [Heath Lorraine]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B07YVCXJ87
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2019-10-20T22:00:00+00:00

Finn venne sopraffatto da una furia che gli rese impossibile parlare, e persino respirare. Si accorse appena che il boccale gli cadeva di mano mentre prendeva Vivi tra le braccia, stringendola al petto come per proteggerla, anche se troppo tardi. «Mio Dio, Vivi.»

Sfregò la guancia contro la sua, sentendola tremare mentre si aggrappava alle falde della giacca.

«Sto bene, Finn» gli sussurrò. «Come il carcere per voi, è stato tanto tempo fa.»

«Però non si dimentica, non del tutto. Gesù, Vivi.» Al momento riusciva solo a pronunciare il nome di Dio invano. Poi, colto da un pensiero, arretrò scrutandola in volto. «E Thornley? Cosa diavolo faceva in quel periodo? Perché non li fermò?» Intendeva dire due parole al cognato. E sferrargli un paio di pugni.

«Lo ignorava. Nessuno ne era al corrente, neanche mio fratello. Mia madre aveva detto a tutti che ero in viaggio per l'Europa con una vecchia zia. Sarebbe sorto uno scandalo se fosse emerso che la loro figlia era impazzita. Thorne non aveva alcuna responsabilità nei miei confronti, Finn. Non lo potete accusare.»

«Per quanto tempo?»

«Tre anni.»

Tre anni. Buon Dio! Finn sapeva di preciso quanto fossero lunghi, quando si era privi della libertà. Se il conte non fosse stato già defunto, lo avrebbe ammazzato quella stessa notte. «Thornley non trovò strano che rimaneste assente tanto a lungo?»

«Non aveva fretta di sposarsi. Forse era sollevato perché non gli veniva ancora richiesto un corteggiamento serio.»

«Se lo avessi saputo...»

«Cosa avreste fatto, Finn, dalla prigione?»

Avrebbe escogitato un sistema per evadere, per salvarla. Sentendosi impotente come non gli era mai capitato, le accarezzò con le nocche la guancia morbida, cercando di consolare tutti e due. «Come avete fatto a sopravvivere a un'esperienza simile?»

«Non era poi così tremendo. Sì, a volte c'erano i bagni ghiacciati e le camicie di forza. Ma finché restavo calma, lasciavo perplessi gli alienisti; non riuscivano a capire cosa non andasse in me. E imparai a battermi; anche se io mi sforzavo di essere docile, non tutti lo erano.»

Finn non riusciva a immaginarsi il terrore che doveva avere provato, gli orrori che aveva vissuto.

«È uno strano mondo, Finn. Una ragazza in particolare mi aveva presa di mira. Mi aggrediva senza motivo. Mi tirava i capelli e mi colpiva allo stomaco, gridando che ero una bestia. Chissà, magari vedeva davvero un mostro. Poi c'era un tizio che si presentava come d'Artagnan. Non ho mai saputo il suo vero nome. In ogni caso mi impartì le prime lezioni di scherma, anche se usavamo manici di scopa, e mi insegnò a sferrare pugni, a lottare senza regole. A parte il fatto che si credeva il capitano dei moschettieri, non sembrava pazzo. Una volta, dopo essere stata dimessa, tornai a trovarlo, però mi dissero che era stato portato via dalla famiglia. Non mi rivelarono chi fosse davvero. Mi piaceva immaginare che fosse stato richiamato in Francia, poiché occorreva la sua presenza.»

Il coraggioso tentativo di dare a vedere che fosse tutto normale gli spezzò il cuore. Le carezzò una guancia. «Ho voglia di commettere un omicidio.»

Lei gli rivolse un sorriso comprensivo.

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